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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di La Tana, di Casa Weasley e di The Burrow


    Aveva l’aria di essere stata, un tempo, un grosso porcile di pietra, ma qua e là erano state aggiunte delle stanze per un’altezza di diversi piani e, così contorta, la costruzione sembrava proprio reggersi in piedi per magia (il che, come Harry rammentò a se stesso, era probabilmente vero). Sul tetto rosso facevano capolino quattro o cinque comignoli. Su un’insegna sbilenca fissata a terra, vicino all’entrata, si leggeva: ‘La Tana’. Dietro alla porta principale, alla rinfusa, erano ammucchiati degli stivaloni di gomma e un calderone tutto arrugginito. Molte galline marroni ben pasciute andavano beccando qua e là per l’aia.
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

   La vita alLa Tana era quanto di più diverso da Privet Drive si potesse immaginare. Ai Dursley piaceva che tutto fosse pulito e in ordine; la casa dei Weasley era tutta stranezze e imprevisti. Harry rimase scioccato la prima volta che, guardandosi allo specchio sul camino della cucina, quello gli gridò: «Infilati la camicia dentro i pantaloni, sciamannato!». Lo spiritello della soffitta ululava e batteva sui tubi ogni volta che gli pareva regnasse troppa calma, e le piccole esplosioni provenienti dalla camera di Fred e George erano considerate perfettamente normali. Ma quello che Harry trovava estremamente insolito, per quanto riguardava la sua vita a casa di Ron, non erano lo specchio parlante e lo spiritello rumoroso: era la sensazione di essere simpatico a tutti.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Harry ricevette notizie da Hogwarts una mattina di sole, circa una settimana dopo essere arrivato alLa Tana. Lui e Ron erano scesi per fare colazione e avevano trovato i signori Weasley e Ginny già seduti a tavola. Nel vedere Harry, Ginny rovesciò fragorosamente la sua ciotola di porridge: sembrava che la ragazzina tendesse a far cadere qualcosa ogni volta che Harry entrava in una stanza. Si infilò sotto il tavolo per recuperare la ciotola e ne emerse rossa come il sole al tramonto. Facendo finta di non essersi accorto di niente, Harry si sedette e prese il toast che mamma Weasley gli porgeva.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    Ma era un gruppo ormai placato quello che giunse al Paiolo magico, da dove Harry, i Weasley e tutti i loro acquisti avrebbero fatto ritorno alLa Tana usando la Polvere Volante. Si accomiatarono dai Granger, che stavano uscendo dal pub diretti dalla parte opposta, per raggiungere i quartieri dei Babbani. Il signor Weasley cominciò a chiedergli come funzionavano le fermate degli autobus, ma vista la faccia della moglie si affrettò a interrompersi.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

   La fine delle vacanze estive arrivò troppo presto per i gusti di Harry. Non vedeva l’ora di tornare a Hogwarts, ma il mese passato alLa Tana era stato il più felice della sua vita. Gli riusciva difficile non invidiare Ron quando pensava ai Dursley e al benvenuto che doveva aspettarsi da parte loro, non appena avesse rimesso piede a Privet Drive.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)


   Il passaggio era tutto curve e zigzag, un po' come La Tana di un coniglio gigante. Harry lo percorse in fretta, inciampando spesso sul terreno sconnesso, la bacchetta sfoderata davanti a sé.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

    Fred si chinò a raccoglierle e le ficcò di nuovo in tasca, poi salutò allegramente i Dursley agitando la mano, fece un passo avanti ed entrò dritto nel fuoco, dicendo: «La Tana!» Zia Petunia trattenne il respiro, tremando. Si udì un risucchio, e Fred spari.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    Harry aiutò George a trascinare il baule dentro le fiamme e a voltarlo in modo che potesse afferrarlo meglio. Poi, con un secondo risucchio, George gridò: «La Tana!» e anche lui partì.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    «Ci vediamo» disse Ron allegro ai Dursley. Fece un gran sorriso a Harry, poi entrò nel fuoco, gridò: «La Tana!» e sparì.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    Harry non voleva perdersi lo spettacolo, ma il secondo soprammobile di zio Vernon mancò per un pelo il suo orecchio sinistro, e tutto sommato decise che era meglio lasciare la situazione al signor Weasley. Entrò nel fuoco, esclamò: «La Tana!» e gettò un’ultima fugace occhiata a! salotto: il signor Weasley stava facendo esplodere con un colpo di bacchetta un terzo soprammobile nella mano di zio Vernon e zia Petunia strillava distesa sopra Dudley, la cui lingua ciondolava come un grosso pitone bavoso. Un attimo dopo Harry fu risucchiato da un vortice, e il salotto dei Dursley sparì alla sua vista in una girandola di fiamme verde smeraldo.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4)

    Il signor Weasley esitò. Harry capì che, per quanto fosse arrabbiato con Fred e George, non intendeva davvero raccontare l’accaduto alla signora Weasley. Calò il silenzio, mentre il signor Weasley osservava la moglie, nervoso. Poi sulla soglia della cucina apparvero due ragazze. Una, capelli castani molto mossi e denti davanti piuttosto grandi, era l’amica di Harry e Ron, Hermione Granger. L’altra, che era piccola e rossa di capelli, era la sorella minore di Ron, Ginny. Entrambe sorrisero a Harry, che fece un gran sorriso in risposta, cosa che fece diventare Ginny paonazza: aveva una cotta per Harry fin dalla sua prima visita alLa Tana.
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Udirono voci concitate mentre si avvicinavano al punto in cui si trovavano le Passaporte, e quando lo raggiunsero trovarono un gran numero di maghi e streghe attorno al custode Basil, tutti che insistevano per andarsene dal campeggio il più presto possibile. Il signor Weasley ebbe una frettolosa discussione con Basil; si misero in coda, e riuscirono a prendere un vecchio pneumatico per tornare al Col dell’Ermellino prima ancora che il sole sorgesse. Tornarono indietro attraverso Ottery St Catchpole diretti alLa Tana nella luce dell’alba, parlando molto poco, tanto erano esausti, e pensando con desiderio alla colazione. Alla curva del sentiero, La Tana apparve ai loro occhi, e un grido echeggiò nell’aria.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Guardandosi intorno e cercando di pensare a una sventura che non aveva ancora usato, Harry vide Fred e George seduti accanto al muro dall’altra parte della sala, le teste vicine, le penne in mano, chini sullo stesso rotolo di pergamena. Era decisamente insolito vedere Fred e George appartati in un angolo a lavorare in silenzio; di solito amavano stare nel bel mezzo della mischia, e richiamare rumorosamente l’attenzione. C’era qualcosa di misterioso nel modo in cui lavoravano chini sulla pergamena, e a Harry ricordò il modo in cui confabulavano alLa Tana. Allora aveva pensato che si trattasse di un altro modulo di ordinazione per i Tiri Vispi Weasley, ma questa volta sembrava diverso, o avrebbero certamente coinvolto Lee Jordan. Si chiese se ciò che facevano avesse qualcosa a che vedere con la partecipazione al Torneo Tremaghi.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)

    Anche Fred, George e Ginny si sedettero vicino a loro, e Harry si sentì così bene che gli parve quasi di essere tornato alLa Tana; dimenticò la prova che lo aspettava, e solo quando ricomparve Hermione a metà pranzo gli venne in mente del suo lampo di genio a proposito di Rita Skeeter.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Ma quando si sarebbero visti? Nessuno pareva preoccuparsi di indicare una data precisa. Hermione aveva scribacchiato Spero che ci vedremo presto in fondo al suo biglietto di auguri di compleanno, ma quanto presto era presto? Per quello che poteva dedurre Harry dalle vaghe allusioni nelle loro lettere, Hermione e Ron si trovavano nello stesso posto, presumibilmente a casa di Ron. Riusciva a stento a sopportare il pensiero di quei due che si divertivano alLa Tana quando lui era bloccato in Privet Drive. In effetti, era così arrabbiato con loro che aveva gettato via senza aprirle le due scatole di cioccolatini di Mielandia che gli avevano mandato per il suo compleanno. Più tardi se n’era pentito, dopo l’insalata appassita che zia Petunia aveva proposto a cena quella sera.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)


    Be’, pensò Harry mentre attraversava Magnolia Crescent, svoltava in Magnolia Road e puntava verso il parco giochi sempre più buio, si era comportato (più o meno) secondo i consigli di Sirius. Almeno aveva resistito alla tentazione di legare il baule alla scopa e partire da solo per La Tana. In fondo si era comportato anche troppo bene, considerato come si sentiva deluso e arrabbiato per essere bloccato in Privet Drive da tanto tempo, ridotto a nascondersi tra le aiuole nella speranza di scoprire qualcosa su Lord Voldemort. Tuttavia era piuttosto irritante sentirsi dire di non agire d’impulso da uno che aveva trascorso dodici anni ad Azkaban, la prigione dei maghi, era evaso, aveva cercato di commettere l’omicidio per il quale era stato condannato in origine e poi era fuggito con un Ippogrifo rubato.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    Avrebbero certo risposto in fretta; non potevano ignorare un attacco di Dissennatori. Probabilmente l’indomani al risveglio avrebbe trovato ad aspettarlo tre grosse lettere piene di comprensione e progetti per il suo immediato trasferimento alLa Tana. E con quell’idea confortante, il sonno calò su di lui, scacciando tutti gli altri pensieri.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Dove andiamo? AlLa Tana?» chiese Harry, speranzoso.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    «Non alLa Tana, no» disse Lupin, guidando Harry verso la cucina; il gruppetto di maghi li seguì, senza smettere di scrutare Harry con curiosità. «Troppo rischioso. Abbiamo stabilito il nostro Quartier Generale in un luogo non reperibile. Ci è voluto un po’…»
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Harry, che non aveva avuto il cuore di dirle che era Dobby a portar via tutti i suoi lavori a maglia, si concentrò ancora di più sul tema di Storia della Magia. In ogni caso, non aveva voglia di pensare al Natale. Per la prima volta nella sua carriera scolastica desiderava ardentemente passarlo lontano da Hogwarts. Tra la squalifica dal Quidditch e il rischio che Hagrid fosse messo in verifica, provava un profondo risentimento nei confronti della scuola. L’unica cosa che aspettava con ansia erano le riunioni dell’ES, e quelle sarebbero state interrotte per le vacanze, visto che quasi tutti i componenti avrebbero passato il Natale con le famiglie. Hermione sarebbe andata a sciare con i suoi genitori, idea che divertì moltissimo Ron, che non aveva mai sentito di Babbani che si legavano assi di legno ai piedi per scivolare giù dalle montagne. Lui tornava alLa Tana. Harry lo invidiò per molti giorni prima che Ron dicesse, rispondendo alla sua domanda su come sarebbe tornato a casa per Natale: «Ma vieni anche tu! Non te l’ho detto? La mamma mi ha scritto di invitarti settimane fa!»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Hermione alzò gli occhi al cielo, ma Harry ne fu enormemente sollevato: la prospettiva del Natale alLa Tana era davvero meravigliosa, anche se appena offuscata dal senso di colpa per non passare le feste con Sirius. Si chiese se fosse possibile convincere la signora Weasley a invitare il suo padrino. Anche se dubitava che Silente avrebbe permesso a Sirius di lasciare Grimmauld Place, non poté fare a meno di pensare che la madre di Ron non l’avrebbe voluto; erano sempre ai ferri corti. Sirius non l’aveva più cercato da quell’ultima apparizione nel fuoco, e anche se Harry si rendeva conto che con la Umbridge all’erta sarebbe stato poco prudente cercare di parlargli, non gli piaceva il pensiero di Sirius solo nella vecchia casa di sua madre, magari a dividere una solitaria galletta con Kreacher.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Vostro padre è rimasto ferito nel corso del suo lavoro per l’Ordine della Fenice» disse Silente, prima che Harry potesse parlare. «È stato portato all’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche. Ora vi rimando a casa di Sirius, che è molto più comoda delLa Tana per raggiungere l’ospedale. Vostra madre arriverà lì».
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «È stata Bellatrix Lestrange?» bisbigliò Hermione agghiacciata. «La donna di cui Kreacher tiene la foto nelLa Tana
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «A proposito di cani» disse dolcemente Piton, «sapevi che Lucius Malfoy ti ha riconosciuto l’ultima volta che hai arrischiato una gita? Idea furba, Black, farti vedere in un bel posto sicuro… ti ha dato una scusa inattacabile per non uscire più dalLa Tana, vero?»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Si fecero avanti cauti. Harry scorse di fronte a loro un gran cumulo di terra liscia alto quasi quanto Hagrid, e trattenne il fiato al pensiero che fosse La Tana di qualche bestia enorme. Gli alberi tutt’attorno erano stati sradicati e il cumulo spiccava al centro di uno spiazzo spoglio, circondato da mucchi di tronchi e di rami che formavano una specie di barricata dietro la quale si trovavano loro tre.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)


    I timori di Harry aumentarono. Hermione non aveva preso il sentiero che portava da Grop, ma quello che tre anni prima lo aveva condotto alLa Tana del mostruoso Aragog. Quella volta Hermione non c’era, e Harry era sicuro che ignorasse verso quale pericolo li stava guidando.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Se per te va bene, sarò al numero quattro di Privet Drive questo venerdì alle undici di sera per accompagnarti alLa Tana, dove sei stato invitato a trascorrere il resto delle vacanze scolastiche.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Sempre se sei d’accordo, ti sarei molto grato se potessi aiutarmi in una faccenda che vorrei sbrigare prima di arrivare alLa Tana. Ti spiegherò meglio di persona.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Non è il caso che ci carichiamo di queste cose adesso» disse, e sfoderò di nuovo la bacchetta. «Le spedirò alLa Tana ad aspettarci. Tuttavia vorrei che tu portassi il Mantello dell’Invisibilità… non si sa mai».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    Questa volta Harry era pronto, ma trovò la Materializzazione sempre sgradevole. Quando la pressione svanì e fu di nuovo in grado di respirare, era su un viottolo di campagna accanto a Silente e guardava davanti a sé la sagoma storta del secondo edificio che preferiva al mondo: La Tana. Nonostante la sensazione di terrore che l’aveva appena pervaso, il suo umore non poté che risollevarsi a quella vista. C’era Ron là dentro… e anche la signora Weasley, che cucinava meglio di chiunque altro…
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Infine, durante il tuo soggiorno, è stato garantito alLa Tana il livello di sicurezza più alto che il Ministero della Magia possa offrire. Queste misure hanno procurato una certa quantità di fastidi ad Arthur e Molly: tutta la loro posta, per esempio, viene passata al setaccio dal Ministero prima di essere mandata a destinazione. Loro non ci badano assolutamente, perché la loro sola preoccupazione è la tua sicurezza. Tuttavia sarebbe un gran brutto modo di ricambiarli se rischiassi l’osso del collo mentre sei loro ospite».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

   Harry e Silente si avvicinarono alla porta sul retro delLa Tana, che era circondata dal consueto caos di vecchi stivali di gomma e calderoni arrugginiti; Harry sentì un chiocciare di galline assonnate arrivare da un capanno lontano. Silente bussò tre volte e Harry vide un improvviso movimento dietro la finestra della cucina.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    I tre allocchi volavano proprio verso La Tana e, come si vide man mano che calavano sul vialetto, ognuno portava una grossa busta quadrata.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

   Harry rimase entro i confini del giardino delLa Tana per le poche settimane che seguirono. Passò gran parte delle giornate a giocare a Quidditch due contro due nell’orto dei Weasley (lui e Hermione contro Ron e Ginny; Hermione era tremenda e Ginny brava, quindi erano ragionevolmente equilibrati) e le serate a mangiare triple porzioni di tutto ciò che la signora Weasley gli metteva davanti.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «È bello che papà possa usarle di nuovo» disse Ron soddisfatto, allungandosi con voluttà mentre l’auto si allontanava dalLa Tana a un’andatura regolare, e Bill e Fleur salutavano con la mano dalla finestra della cucina. Lui, Harry, Hermione e Ginny erano tutti seduti larghi e comodi sull’ampio sedile posteriore.
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)


    E in effetti la partenza la mattina dopo filò più liscia del solito. Le auto del Ministero li trovarono già in attesa davanti alLa Tana con i bauli pronti, il gatto di Hermione Grattastinchi rinchiuso al sicuro nel suo cestino da viaggio; e Edvige, Leotordo e Arnold, la nuova Puffola Pigmea viola di Ginny, nelle loro gabbie.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    «Non c’è problema» replicò Tonks senza sorridere. Da quanto Harry riusciva a vedere al buio, aveva gli stessi capelli color topo e l’aria depressa di quando si erano incontrati alLa Tana. «Posso ripararti il naso, se stai fermo».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    La segreta era, cosa alquanto insolita, già piena di fumi e strani odori. Ron e Hermione annusarono interessati passando accanto ai grandi calderoni ribollenti. I quattro Serpeverde si raggrupparono attorno a un tavolo, come i quattro Corvonero. Così Harry, Ron e Hermione divisero il tavolo con Ernie. Scelsero quello più vicino a un calderone dorato che esalava uno degli aromi più seducenti che Harry avesse mai inspirato: gli ricordava al tempo stesso la torta di melassa, l’odore di legno di un manico di scopa e quello dei fiori che poteva aver annusato alLa Tana. A un tratto si accorse che il suo respiro era diventato lento e profondo, e che i vapori della pozione sembravano saziarlo come una bibita. Un’enorme contentezza lo pervase; fece un gran sorriso a Ron, che gli sorrise pigramente di rimando.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Harry andò a letto consolandosi col pensiero che c’era ancora solo un giorno di lezioni, più la festa di Lumacorno, e poi lui e Ron sarebbero partiti insieme per La Tana. Era improbabile che Ron e Hermione facessero la pace prima dell’inizio delle vacanze, ma forse in qualche modo la pausa avrebbe dato loro il tempo di calmarsi, di riflettere…
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6)

    «Volevo solo sapere!» rispose Ron. Erano soli al lavandino della cucina delLa Tana, a pulire una montagna di cavolini per la signora Weasley. La neve cadeva lieve oltre la finestra davanti a loro.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Era pura ipotesi, tuttavia, dal momento che non aveva avuto l’occasione di raccontare a Hermione quello che aveva origliato. Era sparita dalla festa di Lumacorno prima che lui tornasse, o così gli aveva detto un adirato McLaggen, ed era già andata a dormire quando lui era tornato in sala comune. Siccome lui e Ron erano partiti per La Tana molto presto la mattina dopo, aveva avuto appena il tempo di augurarle buon Natale e dirle che aveva novità molto importanti da raccontarle al ritorno dalle vacanze. Non era del tutto sicuro che lei l’avesse sentito, però; Ron e Lavanda alle sue spalle si stavano dando un addio decisamente non verbale.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Harry si raddrizzò gli occhiali e si appiattì i capelli mentre Ron appariva roteando. Quando fu arrivata anche Ginny, uscirono tutti dall’ufficio della McGranitt, diretti alla Torre di Grifondoro. Harry guardò fuori dalle finestre del corridoio: il sole stava già calando sul parco coperto da una coltre di neve più alta di quella del giardino delLa Tana. In lontananza scorse Hagrid che dava da mangiare a Fierobecco davanti alla sua capanna.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

   «Tu andrai dai genitori di Tonks. Quando ti troverai entro i confini degli incantesimi protettivi che abbiamo posto sulla loro casa, potrai usare una Passaporta fino alLa Tana. Domande?»
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «Buona fortuna a tutti» urlò Moody. «Ci vediamo tra un'ora alLa Tana. Al mio tre. Uno... due... TRE».
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   «La Passaporta» esclamò, ricordando all'improvviso. «Dobbiamo andare alLa Tana e scoprire... poi potremo mandarvi un messaggio, o... o lo farà Tonks, quando sarà...»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Con uno strappo all'ombelico, come tirato da un amo e una lenza invisibili, Harry fu trascinato nel nulla. Vorticando in maniera incontrollabile, il dito incollato alla Passaporta, lui e Hagrid vennero scagliati lontano dal signor Tonks; qualche istante dopo Harry sentì i piedi che urtavano il suolo e cadde carponi nel cortile delLa Tana. Udì delle urla. Gettò via la spazzola
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Harry tacque. Da quando era giunto alLa Tana cercava di tenere a bada la paura, ma ora l'avviluppava, gli strisciava sulla pelle, gli pulsava nel petto, gli ostruiva la gola. Scendendo i gradini sul retro per uscire nel cortile buio, Ginny lo prese per mano.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Lupin annuì. Con un gesto di saluto agli altri, Kingsley si allontanò nel buio, diretto al cancello. A Harry parve di sentire un flebile pop quando Kingsley si Smaterializzò appena oltre i confini delLa Tana.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Alla fine tutti compresero, anche se nessuno lo disse, che era inutile restare ancora nel cortile, e in silenzio seguirono i signori Weasley dentro La Tana, nel salotto, dove Fred e George ridevano insieme.
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «Ma non fare lo stupido!» strillò la signora Weasley. «Lo scopo di stanotte era portarti alLa Tana sano e salvo, e grazie al cielo ha funzionato. Fleur ha accettato di sposarsi qui invece che in Francia, abbiamo organizzato tutto in modo da poter restare insieme e prenderci cura di te...»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   Spesso li raggiungevano per cena alcuni membri dell'Ordine, dato che La Tana aveva sostituito il dodici di Grimmauld Place come Quartier Generale. Il signor Weasley aveva spiegato che dopo la morte di Silente, il loro Custode Segreto, ciascuna delle persone a cui il Preside aveva rivelato la posizione di Grimmauld Place era diventata a sua volta un Custode Segreto.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Harry non aveva mai visto il cortile delLa Tana così tirato a lucido. I calderoni arrugginiti e i vecchi stivali di gomma che di solito ingombravano i gradini della porta erano spariti, rimpiazzati da due nuovi Cespugli Farfallini in grandi portavasi ai lati della soglia; anche senza vento, le foglie si agitavano pigre con un gradevole effetto ondeggiante. Le galline erano state rinchiuse, il cortile spazzato e il giardino accanto potato, ripulito e agghindato, anche se Harry, a cui piaceva più selvatico, lo trovava triste senza il consueto drappello di gnomi saltellanti.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Aveva perso il conto di tutti gli incantesimi di sicurezza imposti sulLa Tana dall'Ordine e dal Ministero; sapeva solo che nessuno poteva più arrivarci per vie magiche. Il signor Weasley quindi era andato a prendere i Delacour sulla cima di un vicino colle, dove sarebbero giunti con una Passaporta. Il primo sentore del loro arrivo fu una risata insolitamente acuta del
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Purtroppo La Tana non era fatta per ospitare tanta gente. I signori Weasley dormivano in salotto: tacitate le proteste dei signori Delacour, avevano insistito perché prendessero la loro camera da letto. Gabrielle dormiva con Fleur nella vecchia stanza di Percy mentre Bill avrebbe condiviso la propria con Charlie, il suo testimone, quando fosse arrivato dalla Romania. Le occasioni di fare piani insieme divennero praticamente nulle, e fu per disperazione che Harry, Ron e Hermione si offrirono di dar da mangiare alle galline, solo per sfuggire alla casa sovraffollata.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Siccome la cena di compleanno di Harry avrebbe messo a dura prova la cucina delLa Tana anche senza Charlie, Lupin, Tonks e Hagrid, i tavoli furono disposti tutti in fila nel giardino. Fred e George stregarono parecchie lanterne viola, tutte decorate con un gran 17, che flottarono tra gli invitati. Grazie alle cure della signora Weasley, la ferita di George era pulita, ma Harry non si era ancora abituato a vedere quel buco nella sua testa, nonostante i gemelli continuassero a scherzarci sopra.
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   Mangiarono in fretta e poi, dopo un rapido coro di Tanti auguri e un gran trangugiare di torta, la festa finì. Hagrid, che era invitato alle nozze il giorno dopo, ma era troppo grosso per dormire nelLa Tana già al completo,
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   Harry e Hermione si gettarono nella folla terrorizzata. Gli invitati schizzavano da tutte le parti; molti si Smaterializzavano; gli incantesimi di protezione attorno alLa Tana si erano infranti.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Finalmente trovarono Ron, che afferrò la mano libera di Hermione. Harry la sentì vorticare su se stessa: vista e udito si spensero, l'oscurità lo sommergeva; sentiva solo la mano di Hermione mentre veniva strizzato fra spazio e tempo, lontano dalLa Tana, lontano dai Mangiamorte in picchiata, lontano, forse, da Voldemort stesso...
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Te l'ho detto alLa Tana, erano giorni che tenevo pronte le cose essenziali, sai, in caso di fuga improvvisa. Ho riempito il tuo zaino stamattina, Harry, dopo che ti eri vestito, e l'ho messo qui dentro... avevo come la sensazione...»
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Sì, ho prosciugato il mio libretto di risparmio prima di venire alLa Tana.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Ma potrebbe essere alLa Tana» insisté Ron a voce alta. «E poi? Non hai visto nulla? Stava colpendo qualcuno?»
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Il dolore raggiunse l'apice; bruciava come poche sere prima nel giardino delLa Tana. Senti debolmente Hermione dire: «Non voglio stare da sola. Possiamo dormire qui, stanotte? Ho portato i sacchi a pelo».
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «... mi sono dovuto Materializzare proprio sull'ultimo gradino per essere sicuro che non mi vedessero. Evidentemente non sanno che siete qui dentro, altrimenti ce ne sarebbero di più; tengono d'occhio tutti i posti che hanno qualche nesso con te, Harry. Andiamo di sotto, ho un sacco di cose da dirvi e voglio sapere cos'È successo dopo che ve ne siete andati dalLa Tana».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «I Mangiamorte hanno perquisito La Tana da cima a fondo» riprese Lupin. «Hanno trovato il demone, ma non hanno voluto avvicinarsi troppo... poi hanno interrogato per ore chi di noi era rimasto. Cercavano informazioni su di te, Harry, ma naturalmente nessuno al di fuori dell'Ordine sapeva che eri stato là.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «E tu dovresti essere alLa Tana che muori di spruzzolosi! Se c'È uno che non deve venire è Harry, ha una taglia di diecimila galeoni sulla testa...»
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Spostò un vecchio cuscino all'ingresso della tenda e si sedette. Indossava tutti i maglioni che poteva ma aveva lo stesso i brividi. Il buio s'infittì col passare delle ore, fino a diventare quasi impenetrabile. Harry stava per prendere la Mappa del Malandrino e contemplare per un po' il puntino di Ginny, ma poi si ricordò che erano le vacanze di Natale e che doveva essere tornata alLa Tana.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

    sole che arrivavano fino a terra tra una nube e l'altra. Rimasero per qualche minuto a contemplare La Tana, schermandosi gli occhi con le mani, ma non riuscirono a distinguere altro che le alte siepi e gli alberi del giardino, che proteggevano la casetta sghemba da occhi Babbani.
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   «Non sono andato alLa Tana!» protestò Ron con una risata incredula. «Secondo te potevo tornare da loro e dire che vi avevo mollato? M'immagino solo la reazione di Fred e George. E Ginny, pensa come sarebbe stata comprensiva».
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   Ron voltò le spalle alLa Tana.
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   Harry andò alla finestra all'altro capo della stanza. Si vedeva un ruscello, un sottile nastro lucente molto al di sotto di loro, alla base della collina. Erano davvero in alto; un uccello volò davanti al vetro mentre lui guardava verso La Tana, ora invisibile al di là di un'altra fila di colline. Ginny era da qualche parte laggiù. Erano più vicini di quanto fossero stati dalle nozze di Bill e Fleur, ma lei non poteva sapere che Harry stava guardando dalla sua parte, che stava pensando a lei. Probabilmente Harry avrebbe dovuto esserne contento; chiunque entrava in contatto con lui era in pericolo, il comportamento di Xenophilius lo dimostrava.
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   «Li ho portati via tutti dalLa Tana» spiegò. «Li ho trasferiti da zia Muriel. I Mangiamorte adesso sanno che Ron è con te, quindi prenderanno di mira la famiglia... non scusarti» lo anticipò vedendo la sua espressione. «Era solo questione di tempo, papà lo diceva da mesi. Siamo la più grande famiglia di traditori del sangue che esista».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Le sorelle lo osservarono, unite nel disprezzo, tutt'e due aggrappate a uno dei pali dell'altalena come se fosse La Tana in una partita di chiapparello.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)